Negli ultimi decenni l’oleodinamica è divenuta il fiore all’occhiello fondamentale nell’industria meccanica italiana, con risultati che hanno superato di gran lunga le attese.
Ma cosa si intende per oleodinamica? Si tratta di una branca dell’ingegneria che include numerose fasi come la progettazione e la manutenzione dei componenti oleodinamici e dell’impianto oleodinamico che adoperano i liquidi per spostare o regolare la potenza meccanica.
L’oleodinamica è connessa alla diffusione di forze (energia) attraverso i fluidi (olii idraulici) in pressione. Il settore dell’oleodinamica è quindi in grande espansione sia a livello mondiale che in Italia, forse perché si è mostrato in grado di gestire ragguardevoli potenze attraverso componenti dalle dimensioni e il peso ridotto rispetto ad altre tecnologie alternative.
L’Italia oggi ha un ruolo di punta in Europa mostrandosi tra i primi 5 produttori di valore mondiali di componenti oleodinamici. Tognella ha scommesso e creduto molti decenni fa nel potenziale dell’oleodinamica e oggi vanta un’equipe di esperti in grado di consigliare qualsiasi imprenditore o addetto al settore sulle produzioni e la velocizzazione degli impianti.
Vediamo insieme come si compone un impianto oleodinamico e quali sono i componenti oleodinamici basilari.
Il sistema oleodinamico come funziona?
Il sistema oleodinamico, nella sua applicazione basica, funziona attraverso un fluido idraulico immesso in un circuito tramite una pompa. La portata degli olii, e quindi anche l’energia che ne scaturisce dal movimento, mette in moto i macchinari di differenti tipologie facendo muovere o un pistone o un motore idraulico. Si tratta di due tipologie di movimento diverse a seconda di quello di cui si necessita: lineare o rotatorio.
Ovviamente l’attuatore lineare genererà movimento solo lungo una linea dritta. Esso può avere sia la forma comunissima del cilindro in cui il pistone, scivolando all’interno di una camicia spinto dal fluido idraulico, muove uno stelo e origina così uno spostamento lineare.
Il moto rotatorio, diversamente, viene utilizzato per le ruote di macchinari come per esempio gli escavatori, i trattori agricoli, gli argani con velocità angolari etc.
È bene sottolineare che il giusto controllo del fluido in oleodinamica è tra le funzionalità basilari e se si scelgono delle valvole non idonee tutto il sistema idraulico verrà compromesso.
Quando si parla di valvole si intendono dei componenti oleodinamici essenziali preposti a regolare la massima pressione ed evitare che sia troppo elevata (valvole oleodinamiche regolatrici di pressione), interrompere o aiutare il passaggio di alcuni flussi. Talora regolano i liquidi (regolatore di flusso) li deviano (valvola deviatrice) o li intercettano (valvole di intercettazione) facendo sì che gli olii compiano movimenti differenti nei vari attuatori a seconda delle esigenze del sistema.
Protagonisti dell’impianto oleodinamico per eccellenza:
- Il gruppo generatore (detta anche centralina oleodinamica) in cui avviene la trasformazione dell’energia meccanica in energia idraulica.
- Il gruppo di controllo dove i liquidi vengono veicolati in modo che assumano determinati valori di pressione e portata ridistribuendosi se è necessario. I componenti oleodinamici di distribuzione principali sono: le valvole, i distributori, i blocchi oleodinamici.
- Il gruppo detto di utilizzo composto da attuatori di varia tipologia.
Ma dove viene impiegato l’impianto oleodinamico in ingegneria? I componenti oleodinamici, come il regolatore di flusso, sono diffusissimi: possono essere presenti in gru, numerose macchine utensili, argani, presse, in numerose macchine agricole (nelle macchine di movimento terra per esempio).
Quali sono le principali problematiche negli impianti oleodinamici?
Un impianto oleodinamico presenta differenti problematiche connesse talvolta alla sua struttura ma anche ai suoi consumi. Progettare dei componenti oleodinamici significa anche tener conto del successivo inquinamento e delle emissioni di sostanze rischiose oltre che dei grandi consumi di energia elettrica.
Importante è che gli addetti alla progettazione siano anche molto ligi al monitoraggio di ogni fase nel ciclo produttivo. Coloro che gestiscono gli impianti devono essere dei professionisti attenti in grado di controllare la temperatura, evitare l’alta pressione per scongiurare il surriscaldamento del sistema.
Affidati a dei tecnici con esperienza pluriennale nella progettazione di componenti oleodinamici: rivolgiti al team Tognella per una consulenza sulla scelta dei tuoi prodotti.